3000 OBJECTS AND WORKS OF ART TO PROMOTE INTERACTION BETWEEN CONTEMPORARY ART AND THE ART OF "OTHER" CULTURES IN OBJECT /SPECIFIC MODE
MART Rovereto - 17 dicembre / 18 aprile 2022
La mostra pone in evidenza l’attualità della scultura di questo grande maestro dove, con predominanza del bianco e il nero, l’icona è il corpo. Tra l’altro, si confrontano con la scultura di Canova i maggiori fotografi del nudo del Novecento: Helmut Newton, Robert Mapplethorpe, Edward Weston, Irving Penn, Horst P. Horst e tra questi figura, con cinque opere, anche uno tra i maggiori fotografi della Bulgaria, il seppur non così noto Garo Keshishian.
Infatti nonostante la sua prima Mostra personale, tenutasi alla Odessos Gallery di Varna, risalga al luglio 1977, sulla sua produzione fotografica esiste a tutt’oggi un solo e unico catalogo - in cui sono riprodotte 100 fotografie - pubblicato a cura di Sergio Poggianella, in occasione della mostra Garo Keshishian, Ca’ Zenobio, Venezia 11 ottobre – 16 novembre 2002.
Musec (Museo delle Culture) Lugano
1 marzo / 3 ottobre 2021, Villa Malpensata
Il feltro (namad, in farsi) accompagna da millenni la vita dei nomadi di una vasta area geografica, che comprende il Turkmenistan, l’Iran, l’Uzbekistan, il Kazakistan, il Kirghizistan e l’Afghanistan.
Se ne trovano tracce nelle cronache di Marco Polo, ma in Occidente i feltri sono rimasti a lungo nell’ombra. È sulla scia dell’attrazione delle Avanguardie per le cosiddette arti «primitive» che il carattere arcaico e misterioso dei motivi ornamentali dei feltri ha risvegliato l’interesse di artisti e collezionisti.
L’accurata ricerca del MUSEC porta alla luce la complessità che caratterizza sia gli splendidi manufatti sia le culture che li hanno prodotti.
Allestita nello Spazio Cielo al terzo piano di Villa Malpensata e curata da Imogen Heitmann, l’esposizione «Namad», offre al visitatore l’occasione unica di scoprire sedici opere di grandi dimensioni, tra feltri, tessuti ricamati ed elementi di tenda tradizionale (iurta): tutte testimonianze di quanto il feltro sia stato di fondamentale importanza per la vita delle popolazioni dell’Iran e dell’Asia centrale. Le opere esposte sono state selezionate tra quelle raccolte da Sergio Poggianella, antropologo ed esperto d’arte, nonché Presidente della omonima Fondazione di Rovereto; quaranta dei suoi feltri appartengono ora alle collezioni permanenti del MUSEC.
I Mille Volti Dello Sciamano. Prefazione di Sergio Poggianella.
Cogliere di un libro il senso e dell’autore la weltanschauung è un’operazione estremamente complessa. Riflettendo sul titolo “ALLA RICERCA DELL'IO SOTTILE; i mille volti dello Sciamano” scelto da David Bellatalla per il suo libro, credo di aver individuato la mirabile sintesi dello spirito che ha animato le sue ricerche dall’Eurasia all’Australia, nei luoghi più remoti, raggiunti, con i mezzi disponibili più vari: arei, treni, camion, automobili, motociclette, biciclette o a dorso di mulo o di renna e soprattutto a piedi. Lo scopo era e rimane quello di testimoniare attraverso accurate etnografie ciò che, col venir meno delle tradizioni, rimane in vita delle antiche pratiche sciamaniche. Per quanto riguarda la scelta del sottotitolo “I Mille Volti dello Sciamano” mi piace azzardare l’ipotesi che esso sia stato suggerito a Bellatalla in seguito alla visione degli artefatti sciamanici della Fondazione Sergio Poggianella e dopo l’esame in loco di due pubblicazioni, nelle quali una parte di questi paraphernalia risulta esser stata messa a confronto con alcuni capolavori di Kandinsky. I due cataloghi si riferiscono alla mostra “Kandinsky l’artista come sciamano” organizzata a Vercelli nel 2014 e a quella di “Wassily Kandinsky. Everything starts from a dot”, itinerante in Brasile tra la fine del 2014 e il 2015: vedi riferimenti su questa pagina.
In una mostra unica in Ungheria, al Türr István Museum di Baja, paraphernalia (costumi, tamburi, copricapo, bastoni rituali e altri oggetti d’arte) della Fondazione Sergio Poggianella si confrontano con artefatti archeologici messi a disposizione da diciassette musei ungheresi. Così i visitatori possono compiere un viaggio straordinario nella storia millenaria dello sciamanesimo e nell’entrare in contatto con i diversi mondi degli sciamani possono rendersi conto di come questi vivono la natura intorno a loro, come si relazionano con il sole, la luna, i miliardi di stelle e la morte e la vita nell’aldilà.
La Fondazione Sergio Poggianella ha messo a disposizione dell’Istituto di Cultura della Bulgaria a Bratislava, settanta rare fotografie dell’artista bulgaro Jordan Jordanov.
Jordan Jordanov ha preferito intensificare le sue ricerche in Mongolia e Albania, ma anche su luoghi della Bulgaria, di fatto ancora più nascosti e inaccessibili, quali le carceri e i manicomi, in cui l’alienazione viene prodotta e coltivata. Foto di Jordan Jordanov si trovano nelle collezioni della sezione fotografica della Biblioteca Nazionale di Parigi, della Galleria Zango a Monaco di Baviera, Tokyo Institute of Technology, Musée de l'Elysée di Losanna, Museum of Fine Arts di Houston Stati Uniti d'America, Galleria Nazionale d'Arte di Sofia, gallerie e collezioni private in Italia, Bulgaria e altri.
Partecipazioni: medaglia d'oro a Münster (1970), Medaglia d'Oro della Biennale di Fotografia bulgara a Sofia (1983), Gran Premio della Biennale di Fotografia di Sofia, in Bulgaria (1987); i suoi progetti fotografici, sono stati finanziati dalla fondazione svizzera Pro Helvetia - prigioni bulgari (1994), l'Albania corrente (1995) e la Mongolia (1998).
Lo specchio sciamanico e la scultura sonora Ad Libitum.
Di Sergio Poggianella
Nel rapporto dialogico fra l’arte occidentale e l’arte delle altre culture, vale a dire tra l’estetica e l’antropologia, opere d’arte, artefatti “etnici” e “arte primitiva”, in particolare l’arte sciamanica, hanno sempre rappresentato una fonte d’ispirazione per gli artisti occidentali come per quelli non-occidentali. Tali oggetti, portatori di significati e funzioni diverse, sono in realtà i veicoli di trasmissione della memoria storica delle diverse culture che li hanno creati e di quelle con le quali sono entrati in contatto.
2017
Sergio Poggianella, “Seta: da materia a spirito”, (a cura di) Vo Quang Trong, Expanding Boundaries: Ethnicity, Materiality and Spirituality, 13th Conference of of International Society for Academic Research on Shamanism, Vietnam Museum of Ethnology, Academy of Sciences, (Hanoi) Vietnam, December 1st – 4th, 2017
Teatro Tenda di Raossi di Vallarsa e al Teatro Comunale Sant’Anna, dal 14 al 31 agosto 2016.
Giornata della Vita in Montagna. Il 20 agosto, ore 14.45 al Teatro Tenda di Raossi, CACCIA AL MONDO, percorso esplorativo per bambini e ragazzi dai 6 ai 12 anni a cura di Sergio Poggianella e Micaela Sposito. Il laboratorio permetterà al pubblico più giovane, nella propria autonomia, di affrontare il percorso espositivo della mostra di tappeti CONFINI E CONFLITTI in una modalità ludica mutuata dalla “caccia al tesoro”: seguendo le immagini raccolte in un apposito poster, dovranno riconoscersi i frammenti delle rappresentazioni geografiche e dei paesaggi tratti dai tappeti esposti nella mostra “Confini e conflitti”. Ad ogni dettaglio (un Paese, un edificio monumentale, un volto, un oggetto) è associata una breve narrazione, con l’obiettivo di sollecitare una riflessione in un’ottica interculturale.
La Fondazione Sergio Poggianella ha messo a disposizione 70 fotografia dell’artista Garo Keshishian, per questo evento organizzato dall’Academy of Photography “Janka Kjurkchieva” di Sofia, per la settima edizione del mese della fotografia.
Nato nel 1946 a Varna, sul Mar Nero, Keshishian si dedica alla fotografia dal 1976. Un artista impegnato, uno dei maggiori fotografi dell’Est europeo: numerosi i riconoscimenti che gli sono stati attribuiti nei Paesi dell’Unione Europea e negli Stati Uniti ed in Giappone. Da trent’anni ruba scatti raccontando per immagini il disagio sociale della gente che abita la sua terra, nel difficile passaggio della Bulgaria dalla influenza sovietica alla democrazia di stampo occidentale: Zingari, Militari ai lavori forzati, Lavoratori dell’industria siderurgica, e chi, giusto per una fototessera, è casualmente approdato nel suo studio di Varna.
2015
Sergio Poggianella, “Un paesaggio del sacro. Lo sciamano del Riparo Dalmeri” in XXVI Valcamonica Symposium, Prospects for the Prehistoric Art Research, Centro Camuno di Studi Preistorici, Capodiponte, 9-12 settembre 2015
Le iniziative di «Confini e Conflitti. Visioni del potere nel tappeto figurato orientale» - prodotte con la Fondazione MCR e il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università di Trento - si iscrivono in un complesso e articolato percorso che se da un lato prende l’avvio da una proposta espositivo-editoriale tutta dedicata ai war rug, dall’altro, smarcandosi dall’effimero che finisce col connotare ogni mostra temporanea, ha inteso promuovere un circuito virtuoso di saperi, conoscenze, proposte formative ed educative. I war rug, nati in un “contesto di guerra”, possono indicare la strada per dare forza e seguito a una “cultura di pace”, promuovendo una riflessione sui dolorosi episodi che quotidianamente ammorbano il mondo e i popoli e che diventano questioni centrali nelle vertenze territoriali. www.mostraconfinieconflitti.it
Un viaggio attraverso l'opera di Wassily Kandinsky che mostra le radici del suo pensiero, la marcata influenza che la sua arte avrà sulle generazioni successive, il suo rapporto con la spiritualità e la cultura popolare. «Tudo Começa num Ponto»(Tutto comincia in un punto), promette - e realizza - un tuffo nell'universo creativo di uno dei pittori più influenti del XX secolo. Oltre 150 tra opere e oggetti, tra i quali gli oggetti rituali sciamanici della Fondazione Sergio Poggianella, per rintracciare le origini della ricerca spirituale ed artistica di Kandinsky. Per la prima volta, grazie all'iniziativa del Centro Cultural Banco do Brazil (CCBB) e dei Russian Museum, una grande mostra in Brasile che farà tappa per un intero anno a Brasilia, Rio de Janeiro, Belo Horizonte, São Paulo. #KandinskyCCBB
È l’evento più importante nel suo genere, come pure il più longevo. Compie 25 anni la Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, kermesse prodotta da un quarto di secolo dal nostro partner Fondazione Museo Civico di Rovereto in collaborazione con la rivista Archeologia Viva. Fitto il programma di proiezioni, dibattiti e conversazioni a Rovereto (Auditorium Melotti, sala convegni del Mart, sala conferenze del Museo Civico) e a Trento (sala conferenze del Muse). Per festeggiare l'evento e omaggiare il fedele pubblico di esperti e appassionati di archeologia, la FSP espone un eccezionale reperto: un vaso rituale zoomorfo di cultura Mochica proveniente dal Perù e risalente al I-V secolo. Il giaguaro Mochica sarà a Rovereto, nel foyer dell'Auditorium Melotti, solo per cinque giorni dal 7 all'11 ottobre. #auguriRassegna.
All'Arca di Vercelli, negli spazi della ex Chiesa di San Marco, 22 capolavori del padre dell'astrattismo provenienti dai Musei di Stato russo saranno esposti insieme a 16 oggetti rituali appartenuti a sciamani dell'Eurasia e oggi nelle collezioni della Fondazione Sergio Poggianella. Una produzione GAmm Giunti con Città di Vercelli e Russian Museum, collaborazione scientifica del Museo delle Culture di Lugano, che documenta come negli anni giovanili - in parte per i contatti con le tradizioni contadine siberiane dei suoi familiari, in parte per le ricerche etnoantropologiche a cui si appassionò - Kandinsky abbia tratto profonda ispirazione dallo sciamanesimo, al punto da far ritenere che proprio dall'apporto di questi studi si sia sviluppato il suo percorso verso l’astrazione come forma della spiritualità. www.mostrakandinsky.it
Sono oltre 600 le tavole, per la maggior parte inedite, che ripercorrono e documentano l'attività dell'architetto Virgilio Marchi, a ragione considerato uno dei maggiori scenografi italiani del Novecento: firmò scene per le pellicole di Bonnard, Matarazzo, Blasetti, Brignone, Genina, Rossellini, Germi, De Sica. Questo prezioso corpus di disegni a inchiostro di china e/o matita su carta da lucido confluito nel fondo di dotazione della FSP, allo stato attuale tradotto in un elenco di consistenza, attende la redazione dell'inventario analitico e la digitalizzazione; seguirà la progettazione di un percorso di ricerca multidisciplinare su Virgilio Marchi.
Per visionare il Fondo o per candidarsi al team di progettazione (ente, azienda o persona fisica), scrivere a info@fondazionesergiopoggianella.org